Chi tifa la propria squadra del cuore con tanta dedizione, non può che conoscere l’inno della stessa squadra che da sempre lega il grande amore tra club calcistico e i tifosi stessi.
In vista dell’inizio delle giornate di campionato, il team FascedaCapitano vuole parlarvi di quest’aspetto musicale che contraddistingue il calcio.
Dal 1915 a metà anni trenta: i primi inni
Tra 1915 e il 1938, sono stati scritti i primi inni calcistici di Juventus, Bologna, Genoa, Roma, Lecce e Fiorentina. Alcuni di essi sono rimasti fino ai giorni nostri come per la Fiorentina (“Canzone Viola”), il Bologna (“Le tue ali di Bologna”) e il Genoa (“Cantico per il mio grifone – Siamo noi”) altri hanno subito tante variazioni e sono intervenute delle personalità del panorama musicale come per l’inno della Juventus che, dopo quattro canzoni, grazie al musicista swing Paolo Belli, è nato “Storia di un grande amore” o per quello della Roma con il cantautore, Venditti che ha composto nel ’75 “Roma (non si discute, si ama)”, oppure per l’inno del Lecce con Sergio ‘Gioy’ Rielli con l’inno “Giallorossi per sempre”.

1975-1987: creazione degli inni di Spal, Torino, Lazio, Milan e Parma

Tra la metà degli anni ‘70 e nel corso degli anni ‘80, anche altre squadre di calcio si sono cimentate nella creazione di un loro inno ad hoc per i loro tifosi. Alcune lo mantengono come per il Torino con “Ancora Toro” di Valerio Liboni e Silvano Borgatta, il Milan con “Milan solo con te” scritto da Iannacci, il Parma con “Il grido di battaglia” di Gigi Stok e i suoi Cadetti e la Lazio con “Vola Lazio vola” del cantautore Toni Malco altre invece l’hanno cambiato come nel caso dell’inno della Spal che, dopo tre diverse composizioni scritte nel 1982, 1992 e 2014, si è optato per il recente inno dal titolo “Forza Spal” scritto da Andrea Poltronieri.
Anni ‘90 - Duemila: creazione degli inni di Sampdoria, Cagliari e Brescia
Nel 1991 il gruppo De Scalzi Bros incide l’inno della Sampdoria “Doria olè” e ancora oggi continua a essere cantato negli stadi. Nel settembre 2007, è la volta del Cagliari con “Voleremo” cantato da diversi artisti sardi per volere di Elena Ledda e nel 2010, “Cuore Biancoazzurro”, l’inno del Brescia, che viene scritto e arrangiato da Nicolò Fragile e cantato da Silvia Fusè quale potente voce per due anni dei Dirotta su Cuba.

2013 fino ai giorni nostri: Sassuolo, Hellas Verona, Udinese, Napoli e Atalanta

Questa è l’ultima fase di creazione degli inni calcistici.
Nel 2013, il cantante Nek, sassolese doc incide il pezzo “NeroVerdi” per il Sassuolo, i Sumbu Brothers compongono “Hellas Army” per il Verona e Dario Zampa scrive “Alè Udin” per l’Udinese.
Per quanto riguarda il Napoli, dopo anni senza un inno ufficiale, nel 2015 viene proposto “Napule” di Pino Daniele del 1977 che per tutti i tifosi partenopei è un pezzo di grande emotività perché incrocia musica tradizionale, dialetto e influenze jazz.
Invece, per la squadra della Dea bergamasca, a creare l’inno, ci ha pensato lo showman bergamasco Vava, all’anagrafe Daniele Vavassori; la canzone calcistica è intitolata “Atalanta vinci per noi”.
E per l'Inter: l'inno diventa il pomo della discordia
Nonostante intonare l’inno possa essere motivo di gioia, in casa Inter, l’inno è sempre stato motivo di discordia e diatribe. Già negli anni ‘70 con “Inter Spaziale” di Mario Bertini e nel 1984 con “Cuore Nerazzuro” dei Camaleonti fino alla creazione, tra il 2003 e il 2004, dell’Inter Compilation di cui “Pazza Inter” è diventato il cavallo di battaglia e una delle canzoni acclamata da tanti tifosi interisti finché, lo scorso agosto a San Siro l’inno è stato ufficialmente cambiato con “C’è solo l’Inter” di Elio e le Storie Tese e Graziano Romani.
